Grosso comune di oltre 8000 abitanti, distante chilometri 32 da Padova e posto sulla linea ferroviaria tra Cittadella e Castelfranco. Non si sa la sua origine, è certo però che fu uno dei tanti nostri paesi distrutti dai barbari tra il 400 ed il 600 dei quali è scomparso dalla storia anche il nome originario latino. Il luogo rimase deserto per varii secoli. e dove prima erano campi coltivati e abitazioni di contadini si formò un bosco inospitale e selvaggio infestato dai lupi discesi dalle Alpi. da ciò derivò l'antico nome di Luparo a quella località. come lo troviamo scritto in un documento del 1085, In una legge della Repubblica Padovana del 1231 il luogo è chiamato soltanto Luparium, e si comprende che non aveva ancora chiesa e non era dedicato a S. Martino. Sanctus Martinus a Luparo è chiamato invece pochi anni dopo in un'altra legge del 1276. Evidentemente in quel frattempo si è costruito il paese che aggiunse il nome del titolare della sua chiesa a quello originario di Luparo divenuto poi Lupari. La chiesa di s. Martino ha una bella facciata con ornamenti a rilievo e statue di marmo e l'interno è pure assai decoroso ben affrescato e ornato di statue e buoni dipinti. Nella sacrestia vi sono i ritratti di tutti. gli arcipreti che si succedettero in quella parrocchia. dal Concilio di Trento (che ebbe luogo dal 1533 al 1563) fino ai nostri giorni. Una frazione di S. Martino di Lupari si chiama Monastiero, il cui nome indica chiaramente che colà esisteva un convento, ed infatti in quel luogo esiste un oratorio antichissimo, costruito prima dell'anno 1000, e vicino ad esso vi sono stracce dell'antico monastero. Un'altra frazione di S. Martino è Campretto detto anche Campieto, luogo vetusto, nominato in documenti del 1137 (vedi Brunacci Storia Ecclesiastica della Diocesi di Padova) dove esisteva un altro monastero ed un castello di proprietà della potente famiglia da Camposampiero. Quel castello venne distrutto da Ezzelino nel 1246, e la Repubblica Padovana lo ricostruì nel 1272 assieme a quello di Mirano. Terza frazione di quel Comune è Borghetto nominato negli Statuti della Repubblica Padovana fino dal 1276 nel quale, scrive il cronista Cittadella che riportava tutte le. superstizioni, nel 1348 piovette sangue che dinotò la sterilità successa.
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